Ho aperto il barattolo di vetro della nostalgia e ho deciso di raccontavi una storia.
Da bambina vivevo in un condominio non molto grande. Eravamo circa una decina di famiglie e molte di queste avevano figli della mia stessa età.
Poteva capitare di vederci sulle scale del palazzo in calzettoni andare in questa o in quella casa per giocare.
Ovviamente ogni casa aveva la sua cucina e le sue ricette.
Io ero già attenta a queste cose, ahimè. Ricette, sapori, consistenze…
Io abitavo al terzo piano.
Al piano di sotto andava forte la torta di carote, sto cercando di farmi dare la ricetta, abbiate fede.
Al quarto invece, veniva fatta la torta di pane, per me la torta più buona del mondo.
Non solo per il gusto, ma anche per consistenza.
Ho chiesto alla “mamma” del quarto piano la ricetta ed eccola qui, non spaventatevi ma è tutta a occhio, come le torte casalinghe che si rispettino!
Ingredienti
- Pane raffermo: due francesini o equivalente
- 8/10 amaretti, se sono piccoli anche qualcuno di più
- 1 uovo
- 1 hg di zucchero
- 75 gr di cacao amaro
- pinoli (se vuoi anche uvette, io non le metto)
- Latte 1 litro (se serve anche di più, dipende da quanto pane si usa)
Ridurre a pezzettini il pane, sbriciolare gli amaretti. Metterli in una ciotola e coprirli con latte caldo. Lasciarli macerare fino ad ottenere un impasto molto morbido, nel caso aggiungere latte. Unire poi gli altri ingredienti e mescolare.
Ungere una tortiera con il burro, cospargerla di pan grattato, versare il composto e farlo cuocere a forno moderato per almeno 1 ora. Tocca con lo stecchino: deve essere abbastanza morbido.
Io uso le tortiere in vetro Pirex per questa torta, l’ho sempre vista fatta così. Con un coltello appoggiato accanto.. passavi vicino, tagliavi un fettino e via.. in un pomeriggio la torta non c’era più:)
Mangiarla quando è ben fredda, così trova la consistenza giusta.
Pane, amore, zampette e nostalgia:)
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